[Ansa, 24 Settembre 2012]
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Assalto a Sant’Andrea di Compito.
Erano circa le quattro della scorsa notte quando un vero e proprio Commando ha fatto irruzione nel Carcere di Sant’Andrea di Compito, trucidando a colpi di armi automatiche ben tre reparti della polizia che si trovavano sul luogo e massacrando parte degli abitanti del paese.
Lo sconvolgente bilancio della tragedia è di 37 agenti uccisi, 46 civili assassinati, 18 feriti gravemente e 38 detenuti evasi.
La mente criminale che ha compiuto un tale gesto – afferma il Tenente Bertolucci dei NAS, attualmente a capo delle indagini – non si è fermata nemmeno di fronte agli altri delinguenti, molti dei quali sono stati oggetto di vere e proprie esecuzioni direttamente nelle loro celle.
Mentre il dibattito politico sembra accendersi con Lucca per il Ducato che porterà in sede di Giunta Comunale un emendamento per restringere i diritti a tutti coloro la cui fedina penale non è pulita, in molti si chiedono il perchè di un’atto del genere.
Sant’Andrea di Compito viveva da tempo in una situazione privilegiata rispetto al resto dei paesi nella provincia: lo status di “sorvegliata speciale” per la presenza del complesso carcerario, avevano fatto sì che l’intera zona fosse rimasta tranquilla ed al di fuori delle mire delle bande criminali. Ma al contempo Sant’Andrea era diventato uno dei simboli, una delle eccellenze nei campi della sicurezza e della tutela dell’ordine, e secondo noi è proprio ciò che questi degenerati hanno voluto colpire, facendo poi terra bruciata dell’intero paese.
Queste le parole dell’Assessore Berchielli, che ha voluto lasciare un’intervista alla stampa prima di essere trasportato d’urgenza all’Ospedale di Campo di Marte gravemente ferito allo stomaco da una pallottola. Questi criminali non hanno soltanto assaltato il carcere, ma si sono spinti sino alle ville degli imprenditori e dei politici che vivevano qui, appiccando il fuoco alle loro case mentre dormivano ed attendendo che uscissero per fare il tiro al bersaglio.
Dopo più di 48 ore dalla tragedia di Sant’Andrea di compito rimangono in piedi soltanto le case popolari, che si trovavano in una posizione più defilata rispetto alla zona più limitrofa al carcere e – fino ad oggi – ritenuta più sicura.
Il paese appare così come una landa desolata sul crinale dove si trova, ormai annerito e fumante.
Per bocca del Tenente Bertolucci, oggi alle 17 le forze dell’ordine hanno diramato un comunicato sullo stato delle indagini.
Noi come tutta l’Amministrazione a cui rispondiamo rabbrividiamo e siamo shocckati per ciò che è accaduto e facciamo le nostre più sentite condoglianze alle famiglie di quegli agenti e quei civili che sono stati brutalmente assassinati senza un’apparente spiegazione.
Chi ha compiuto un simile gesto non è da considerarsi un essere umano.
Questo è puro terrorismo.
La criminalità non si era mai spinta fino a questo punto, né ci si potrà spingere di nuovo.
Dalle 6:00 di questa mattina un rastrellamento sta interessando i quartieri periferici ed abbiamo già compiuto diversi arresti di possibili fiancheggiatori che hanno permesso ad una simile tragedia di compiersi. Al momento manteniamo il massimo riserbo sulle indagini ma crediamo che possano essere coinvolti alcuni dei gruppi paramilitari legati agli ambienti anarchici che recentemente hanno fatto il loro ingresso nella provincia.